Il rebrand "deep" di Open AI, gente che vuole andare di corpo in libreria e altre cose interessanti
Edizione #323
Hey,
anche questa settimana, prototipo qualche cambiamento (e, la scorsa, ho fatto qualche casino con la numerazione dei link, ma migliorerò).
Se vuoi commentare qualche link, puoi farlo sotto, nei commenti.
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1
Open AI ha presentato il suo nuovo brand, creato da un team interno, in collaborazione con ABC Dinamo, type foundry berlinese al quale è stato affidato il compito di creare un font, e a Studio Dumbar, agenzia olandese specializzata in motion design. Il risultato non è certamente niente di nuovo, ma è sicuramente ben fatto. Anche se manca un po’ “l’umanità” citata dall’Head of Design Veit Moeller nell’intervista a Wallpaper.
Ma la vera notizia, forse, non è questa: il lancio di DeepSeek ha avuto una sorta di effetto Sputnik, paragonabile a quello che il lancio della sonda spaziale russa ebbe sugli sforzi della Nasa per portare l’umanità sulla Luna. Qualche giorno fa, Open AI ha lanciato (per ora, in modo molto limitato) la funzionalità “Deep Search” che permetterà di svolgere ricerche approfondite, specialistiche e con un alto livello di accuratezza. Wired te la spiega qui.
2
“Manuale sul sabotaggio semplice”, ovvero un’incredibile guida della CIA desecretata nel 2008 (ma diventata virale ora, chissà come mai) per sabotare i governi fascisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
3
Personalmente, non credo che quella del browser Opera sia una soluzione al caos di internet, ma vale la pena conoscerla: il nuovo browser Opera Air promette di calmarci, con funzionalità di mindfullness, suoni di uccellini e cose così. Non so.
4
Project Concept di Adobe promette di rivoluzionare il modo in cui verranno realizzate le moodboard nel futuro, da parte di creative e creativi del mondo, e ridurre ulteriormente quel gap di reciproca comprensione col committente. Credi che andrà davvero così, o l’ennesimo concept bello solo sulla carta?
5
Netflix continua ad alzare i prezzi, e sai perché? Perché ha vinto la guerra dello streaming. Quando ci stancheremo di pagare l’abbonamento dopo l’ennesimo rialzo, passeremo all’abbonamento con la pubblicità. Che sembra faccia guadagnare ancora di più all’azienda. Insomma, Netflix ci tiene sotto scacco? Io non sono così sicuro che la corda possa essere tirata all’infinito, ma questo è un esempio di bundling quasi da manuale.
6
Un’app che si chiama “App”, e che dovrebbe sostituire tutti i documenti cartacei nei tribunali italiani: cosa poteva andare storto, viste le premesse? Purtroppo, tutto. Questa storia toccherà il nervo scoperto di tutte quelle persone che si occupano di prodotto e design, perché in questo progetto è mancato praticamente tutto quello che serviva per fare un buon lavoro.
7
Nel 2025, l’imperfezione non è un tabù nel mondo del design—anzi. Una serie di progetti testimonia proprio la bontà di un approccio che mette i difetti quasi al centro di tutto.
8
Meta l’ha dichiarato ufficialmente: il 2025 sarà l’anno decisivo per capire se il metaverso non s’ha da fare. Dopo diversi miliardi investiti e qualche tiepido successo in direzione metaverso (i Rayban Meta), anche l’azienda che il metaverso se l’è messo nel nome comincia ad avere qualche dubbio.
9
Secondo lei, dovrei darle del “lei” o del “tu”? Sì, dico a te che mi leggi. Che confusione. (Bonus track: l’alessinomia).
10
Silenzio, per favore.
11
Ecco il link che stavi aspettando dall’inizio della newsletter: il “fenomeno Mariko Aoki”, quello per cui si verrebbe colti da un certo bisogno dentro alle librerie.
Secondo alcuni sondaggi almeno una persona su 15 proverebbe la necessità di fare la cacca quando entra in una libreria, o in una biblioteca, con una prevalenza del fenomeno tra i 20-30enni. Il fenomeno non sembra però interessare le persone che lavorano nelle librerie né i loro famigliari diretti, anche se non ci sono molti dati per confermare queste circostanze.
Caffè al volo
Dati che sbocciano (Instagram)
Emoticon (‐^▽^‐)hub (sito)
La clinica del cashmere (Instagram)
Bere il tè ovunque (Instagram)
Il nuovo ordine mondiale (YouTube)
Una montagna molto umana (articolo)
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Ci vediamo la settimana prossima,
Gianvito
Chi sono?
Faccio il designer. Lavoro per il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del consiglio dei ministri. Vita lenta è il mio progetto artistico, Cottura lenta quello dedicato al cibo. LOI è la mia azienda di famiglia. Nel 2025, sono guest curator della sezione Travel di Elledecor.it. Ci vediamo su Instagram, Threads e LinkedIn.
Molto bella la mossa di spostare le notizie di Caffè al volo alla fine dopo aver dato priorità agli articoli principali.
Per quanto riguarda Tu o Lei, per questa newsletter Tu è il tono più adatto
inizio a pensare che un naturale impulso alla purificazione, come se fosse in preparazione al proprio incontro con la cultura in un tempio, come quello della libreria, superata le repulsione iniziale abbia qualcosa di profetico.