Hey,
sì, oggi è domenica, ma mi è venuta voglia di scriverti.
Domani probabilmente anche tu ti risveglierai in zona rossa, se non lo sei già. Oppure, se la tua regione è di un colore meno intenso, potresti comunque svegliarti e dire: "È passato un anno, devo ancora ricordarmi il colore del luogo in cui vivo, e non so bene cosa posso e non posso fare”.
In generale, questa settimana è stata pesantuccia. I media italiani, tranne Il Post, hanno come al solito sparato sensazionalismi come botti di Capodanno. L’ultimo è il caso legato al vaccino AstraZeneca, che è tutto da dimostrare. Mi sono rotto le palle.
Poi ieri ho letto uno dei due articoli di copertina dell’ultimo numero di Internazionale e mi sono sentito meglio. L’ha scritto la sociologa Zeynep Tufekci per il The Atlantic. Il pezzo riassume e mette in ordine alcuni dei concetti di cui abbiamo parlato spesso qui sopra negli ultimi mesi.
Dall’inizio della pandemia, l’approccio della comunicazione istituzionale e dell’informazione è stato sbagliato. E continua a esserlo. Anche a te è sembrato che ci abbiano trattati come persone incapaci di capire ciò che ci succede intorno, calcolare i rischi e comprendere i comportamenti da tenere? A me sì.
E, trattandoci così, il risultato è stato di mandarci in giro allo sbaraglio. Vittime di eccessi (la mascherina indossata all’aperto, da soli, ne è un po’ il simbolo), che si sono trasformati in un esaurimento nervoso collettivo. O, dall’altra parte, dell’incoscienza, quando sottovalutiamo i rischi perché - semplicemente - non sappiamo abbastanza (o sappiamo in modo confuso).
L’articolo mette in fila tutti questi errori, e ci dà qualche motivo per essere più ottimisti. Perciò voglio metterlo a tua disposizione. La traduzione in italiano è curata da Interazionale (per sdebitarmi, ti consiglio di abbonarti). Anche se l’articolo fa dei riferimenti alla realtà statunitense, quasi tutti i concetti valgono anche per l’Europa.
Forse il tono di questa newsletter speciale è un po’ diverso da quello abituale, ma spero che conoscere qualcosa di nuovo possa farti stare meglio, facendoti passare una domenica con un po’ più di fiducia nel futuro. La Colazione dei Campioni esiste anche per questo.
Buona lettura e buon pranzo della domenica,
Gianvito
P.S: ok, ecco un bel disco italiano fresco fresco che puoi ascoltare mentre cucini.