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Festa a sorpresa
Mese della zucca 1
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Il furto perfetto non esist…
La newsletter è media partner del World Usability Day Milan 2021, un evento digitale organizzato dall’Università Bicocca di Milano e Avanade. È un bell’evento per imparare qualcosa di nuovo, anche perché il tema di quest’anno è Design of Our Online World: Trust, Ethics and Integrity (Il design del nostro mondo online: fiducia, etica e integrità).
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“Alexa, chiama l’infermiere”. Questa frase potrebbe sembrarti possibile nel futuro prossimo, ma in realtà lo è già nel presente. Almeno negli USA, dove l’assistente vocale di Amazon è arrivato in corsia per facilitare l’esperienza di pazienti e medici e permettere persino di personalizzarla, creando delle skill ad hoc per gli ospedali (le skill sono come app, evocabili solo con la voce). Senza ascoltare e salvare le conversazioni, a quanto dicono i protagonisti della storia.
MasterCard ha lanciato una carta più facile da utilizzare per persone cieche o ipovedenti. E la soluzione è semplicissima (no, non usa il braille). Bravi!
Quanto era bello il mio iPod Mini verde? Questo ricordo non solo evoca la bellezza del design di iPod, e la piacevolezza quasi magica della sua ghiera, ma mi ricorda anche che sono invecchiato. Qualche giorno fa è stato il ventesimo anniversario di un oggetto che ha cambiato parecchie cose: un mercato, un’azienda, la vita quotidiana di milioni di persone.
A 20 anni di distanza, emergono alcuni particolari interessanti della storia: tipo questo tozzo prototipo fatto per cammuffare il design finale del prodotto.
Oppure l'iPod speciale creato per il governo americano.
Per altre chicche e dietro le quinte, ti consiglio di dare un’occhiata al profilo Twitter del vero padre di iPod: Tony Fadell (che poi ha fondato anche Nest).
Mentre qui puoi rileggere la storia, farcita di episodi entrati nel mito.
Jobs wanted it as small as possible, with an apocryphal tale circulating that he tossed one prototype in a fish tank, pointed at the bubbles coming out and said they indicated dead space that should be removed.
Le persone più attente e british avranno notato che la BBC ha cambiato logo. I motivi sono interessanti e non hanno a che fare solo con la modernizzazione richiesta dal digitale. Puoi leggerli qui.
Martedì 12, il Corriere della Sera è stato tappezzato da pubblicità rosse, che ne occupavano 25 pagine su 56. Dietro all’operazione c’è Avyium, un e-commerce che riproduce il modello piramidale definito “schema multilivello”, già adottato da aziende come Avon e Herbalife. Un caso studio decisamente al limite.
MSCHF sta vendendo 1000 Andy Warhol a 250$, ma solo uno è vero (e nemmeno loro sanno qual è). Le 999 copie sono state ricreate utilizzando un robot e invecchiando artificialmente la carta. Fuori di testa.
Facebook, come al solito, è nel ciclone. Dai cosiddetti Facebook Papers continuano a emergere storie che da un lato dimostrano l’impegno di alcuni dipendenti per migliorare la piattaforma, dall’altro un certo immobilismo (per non dire peggio) di fronte ad alcune questioni. Ciò che è certo è che l’enorme potere accumulato dalla piattaforma si porta dietro molti aspetti positivi per Zuckenberg e soci (i conti vanno bene), ma anche molte gatte da pelare.
Se vuoi saperne di più, qui puoi leggere 8 cose emerse dai documenti.
Tanto che l’azienda, forse anche per svincolarsi un po’ dalle polemiche e lanciare il metaverso senza rischiare che sia confuso col classico social network, molto probabilmente metterà in pratica un classico artificio comunicativo: cambierà nome al gruppo. Secondo Jake Hancock, brand strategist, che ne ha analizzato molto bene il contesto, soprattutto per strizzare l’occhio agli investitori, un po’ come aveva fatto Google trasformandosi in Alphabet nel 2015.
Un gruppo di ricerca interno a Twitter, invece, ha scoperto che l’algoritmo favorisce i contenuti politici di destra. Ma non ne sanno ancora il motivo.
Il mondo, nel frattempo, continua a essere un posto davvero singolare. Dopo il Dogecoin, un’altra criptovaluta si sta affermando: lo Shiba Inu (sì, come il cane, che poi è anche il simbolo del Dogecoin stesso).
Senza dimenticarci degli NFT (non te ne parlo da un po’). Bolla o meno, la gente ha cominciato a usarli come ipoteca per contrarre dei prestiti, con conseguenze a volte disastrose. In Cina, invece, Alibaba e Tencent hanno deciso di chiamarli “digital collectibles” per non infastidire il governo, che mal vede le speculazioni sulle criptovalute, sperimentando anche loro il modello "rebranding” di Facebook, in modo sinceramente un po’ goffo.
Ieri, invece, Adobe ha annunciato la funzione “Pubblica come NFT” nella prossima versione di Photoshop. E Twitter sta testando una funzionalità per archiviare “collectibles” sul proprio profilo. Insomma, il futuro è ancora tutto da scrivere: anzi, da esportare.
Credevi che fosse finita qui? Magari. In Egitto hanno arrestato un robot.
Prossima domanda: che impatto avranno i robot sulla religione? I buddisti sono già avanti (ma anche in Italia ce la caviamo).
Più scrivo, più mi sembra di stare sulle montagne russe. Vabbè, Elon Musk è diventato ancora più ricco, quando Hertz (che doveva essere fallita durante il lockdown) ha annunciato che comprerà 100 mila Tesla da noleggiare, il più grande ordine di auto della storia. Quasi contemporaneamente, Musk ha fatto ritirare un aggiornamento del software delle Tesla, perché il “Full Self Driving”, che non è un vero e proprio autopilota, ha dei problemi. Resta da capire se essersi accorti di un bug sia una cosa positiva, o il segno che sulle strade girano auto pericolose.
Torniamo alla “normalità”, anzi no. Lo Spazio appartiene a tutti. Anche alle persone con disabilità.
MS DOS vive e lotta insieme a noi. La sceneggiatura del film Dune è stata scritta su un software di trent’anni fa. Mentre il Comune di Tokyo dice addio al floppy disk.
Viaggio nei luoghi più remoti del mondo.
♫ Abbiamo tutti i nostri guilty pleasure musicali. Ora, però, ascoltiamo Xenia Rubinos, per favore.
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Gianvito