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I HAVE A DREAM
Uè Vulcano, che mi combini?
Woooow, testi che ballano
Questo sushi è vivo
La cassa per persone sole
DAZN, t’appò?
Un polpo tutto colorato
Superman è bisessuale
Apparentemente, il mito dell’usabilità dei prodotti ci è sfuggito di mano. Oggi, quello che servirebbe è un maggiore equilibrio fra facilità d’uso e sicurezza.
L’articolo di cui avevo bisogno (ma spero che sarà utile anche a te). Da designer, mi sono sempre sentito fuoriposto, perché essenzialmente non so disegnare. Poi ho capito che saper scrivere benino, in realtà, mi permetteva comunque di essere un buon designer, fino a definirmi un “designer che ama scrivere” (ok, forse ‘amare’ è una parola grossa).
There’s this joke that designers can never explain what they do.
Però, ecco, leggere che altri designer vivono la mia condizione mi fa sentire un po’ più normale, che a volte è una cosa buona, anche se sei designer e la normalità dovresti rifuggirla il più possibile.
E, comunque, il succo è che ogni buon designer, secondo me, dovrebbe essere capace di spiegarsi bene. E che la scrittura può essere un formidabile strumento di progettazione.
Lo sapevi che in giapponese verde e blu si dicono nello stesso modo? Non credi che questo possa portare le persone che parlano una lingua a pensare diversamente da quelle che ne parlano altre? Questo articolo che parla di relatività linguistica (e dei suoi critici) va dritto nel filone di come i linguaggi influenzano la realtà, nel bene e nel male.
Sempre a proposito di realtà e rappresentazione, quest’anno l’Istat ha finalmente eliminato l’azzurro e il rosa dalle visualizzazioni di dati relativi a maschi e femmine. Un piccolo passo per l’information design, un passettino in più verso l’abbandono degli stereotipi.
E i bias, almeno secondo questa ricerca condotta per conto di LEGO, sono più forti che mai e influenzano, nel caso dell’azienda danese, l’attitudine all’acquisto di determinati prodotti, come i mattoncini colorati, per le donne. Nonostante tutto, i LEGO vendono davvero un botto.
Amazon ha deciso di non decidere. O meglio, di far decidere alle persone che guidano i team se i dipendenti dovranno tornare o meno in ufficio. Una politica che, devo dire, condivido perché dà autonomia, ma che potrebbe creare delle disuguaglianze interne.
Dopo i polemiconi delle scorse settimane (che mica sono finiti), Instagram corre ai ripari:
sarà disponibile una funzionalità “prenditi una pausa”
e verranno introdotti dei “nudge” (in italiano sarebbe tipo pungolo, ma se non sai di che parlo, ti consiglio questo libro) per tenere lontani i teenager dai contenuti pericolosi.
Zucky, come sempre, ha il suo bel da fare: ora deve anche impedire di vendere letteralmente pezzi di foresta amazzonica su Facebook Marketplace.
Un tizio ha messo una USB-C in un iPhone.
Un tempo, quando c’era una notizia, avremmo probabilmente acceso la TV. Oggi andiamo su Twitter o facciamo refresh continuo dei giornali. Domani, magari, per le breaking news ci basterà Google. Almeno secondo i loro piani, eh.
Come immagino una distopia. Anzi, com’è una distopia. Uno stormo di droni che precipita al suolo.
Si può parlare di distopia anche quando la polizia finlandese usa illegalmente il riconoscimento facciale, benché per una buona causa?
L’identità di UEFA Euro 2024, che si terrà in Germania, è tipo come dovrebbe essere una campagna inclusiva nel 2021.
In Giappone puoi comprare dei pomodori modificati geneticamente con la CRISPR cheti faranno rilassare — sì, dei pomodori per rilassarti — e ti costeranno un sacco di soldi.
Dei ricercatori si sono calati nel Pozzo dell’Inferno, e sono ancora qui a raccontarcelo.
Da vedere: Foundation, ispirata al libro di Isaac Asimov, su AppleTV+.
♫ Evviva! Sono tornati i BADBADNOTGOOD.
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Gianvito
Va benissimo questo numero di link Gianvito 👌