Hey,
che fatica traslocare. Spero che questa edizione ti piaccia, fra uno scatolone e l’altro non è stato facile.
Intanto, cose belle dalla natura.
Facciamo colazione insieme? 🍕
Negli ultimi tempi, le colazioni si sono raddoppiate. Ogni giovedì puoi fare una colazione privata con me, basta registrarti qui. Altrimenti, se hai iOS, puoi partecipare alla colazione del venerdì su Clubhouse (ovviamente Facebook sta già copiando l’app). La scorsa settimana è stato molto bello! Segnati l’evento qui.
PS: sì, è l’emoji di una pizza, perché chi non sogna una pizza a colazione?
Caffè al volo ☕️
I kaghetti
La prima gigafactory italiana di batterie per auto elettriche
Un bellissimo archivio di grafiche “pandemiche”
Questa artista fa cose magiche col paper lasercut
Dieci cose che Jeff Bezos potrebbe comprare col suo patrimonio
In Russia hanno trovato dei cani blu
Un album ASMR by Lego
I ladri acrobati di Milano
C’è una faida fra Napoli e Chicago
Elon lancia satelliti per portare internet a casa tua
🎥 La voce nella tua testa
La storia di Bumble
Whitney Wolfe Herd è la prima donna miliardaria degli Stati Uniti. Qualche anno fa, dopo averla co-fondata, aveva lasciato Tinder perché vittima di molestie sessuali. Così ha creato Bumble, un’app dove sono le donne a fare il primo passo. L’app è stata quotata al NASDAQ di New York, oggi è valutata 7,7 miliardi e il design è indubbiamente uno dei suoi punti di forza.
Il monopolio di Apple fa male a internet?
Negli ultimi mesi sta tenendo banco la guerra fra Apple e Facebook. Ne abbiamo parlato più volte qui sopra e l’impressione diffusa è che Apple stia proteggendo il nostro diritto alla privacy contro Zuck cattivo, l’uomo che vorrebbe infliggere dolore alla mela. Oggi voglio portarti un parere dissonante: l’approccio chiuso di Apple, che non si concretizza solo nella gestione della privacy ma anche in quella del suo App Store e dei pagamenti, o nell’impossibilità di riparare un iPhone da soli, potrebbe essere un male per internet.
È uscito il libro di Bill Gates sul cambiamento climatico
Dopo aver mollato Microsoft, Bill Gates si è messo a risolvere problemi in giro per il mondo (hai visto il suo documentario su Netflix?). Con la sua fondazione, lui e sua moglie Melinda sono impegnati oggi su vari fronti: uno di questi è il cambiamento climatico. Qui puoi leggere un’intervista del Guardian uscita in occasione del lancio del suo libro How To Avoid A Climate Disaster. Nell’intervista, oltre a rendere conto di alcuni suoi “guilty pleasure” (mangiare hamburger e volare con jet privati), Gates si concentra su un aspetto fondamentale: concentrarsi non tanto su come dissuadere l’uso di carburanti fossili (ironizzando sui movimenti ambientalisti come Exinction Rebellion) o fissare obiettivi “irraggiungibili” (arrivando ad attaccare il Green New Deal di Alexandria Ocasio-Cortez), ma sul trovare alternative ecologiche, economiche ed efficaci per fare ciò che facciamo. Fra le soluzioni al cambiamento climatico, oltre a marchingegni succhia-CO2 su cui sta investendo direttamente, cita anche il manzo sintetico, che ultimamente sta facendo passi da gigante. Vagamente “tecno-ottimista”, il buon zio Bill: basterà, o abbiamo bisogno anche di altro?
I nuovi packaging di McDonald’s
Anche se non mangio in un McDonald da una vita, m’interessa sempre come brand, nell’eterno rincorrersi con Burger King. Ecco i nuovi packaging curati da Pearlfisher. Il trend sembra simile, ma la nuova identità di Burger King è sicuramente più materica e meno flat.
Ok, questa cosa è semplicemente sensazionale
Qualcuno ha detto deep fake?
Il nuovo grattacielo di Amazon ad Arlington…
a) sembra un Sunday del McDonald
b) è un trapano gigantesco
Jack Dorsey vuole aprire un nuovo social, e Parler riapre
Il fondatore di Twitter ha ribadito, in un incontro con gli investitori, la sua volontà di fondare un social network dove potremo sceglierci l’algoritmo da applicare al nostro feed. Mentre il “rivale” Parler, che si propone come alternativa “senza censura” e che era stato boicottato da Amazon Web Services proprio per aver facilitato l’assalto al Campidoglio, è tornato online sui server di un piccolo provider di Los Angeles.
Gente che abbandona le città, pt. 2 e nuovi modelli lavorativi
A partire dal mio articolo per Vice, è partita su ClubHouse una bella conversazione sulla contro-urbanizzazione con alcuni lettori della newsletter. Fra gli articoli che avevo citato nella scorsa edizione, ce n’era uno che parlava di USA. In effetti, il mio amico Borut ha contestato il fatto che, spesso, guardiamo un po’ troppo oltreoceano. Questa settimana ho pensato di linkarti un paio di articoli: uno del New York Times che parla di Europa, e uno del Guardian che parla degli inglesi che sono fuggiti dalla città.
Nel frattempo, Spotify e Salesforce hanno annunciato i loro piani per far lavorare i propri dipendenti da casa. In particolare, trovo il modello di Salesforce particolarmente azzeccato, perché basa tutto sul concetto di libertà individuale. L’azienda, infatti, permetterà di lavorare in tre modalità:
sempre da casa;
sempre in ufficio;
un po’ dove ti pare, un po’ a casa, un po’ in ufficio.
Lo stesso farà Spotify, che pagherà il co-working a chi vuole lavorare in remoto, ma non da casa. Questo porterà benefici anche alle aziende, facendole risparmiare sui costi per gli uffici e permettendo di assumere talenti ovunque si trovino. Bello, no? Non tutti la pensano così, argh.
Viaggio nel magico mondo delle call
E tutto questo movimento nel mondo del lavoro sta accelerando lo sviluppo di funzionalità quasi magiche per i software di collaborazione, come questa di Microsoft Teams che promette di riconoscere le reazioni dei tuoi ascoltatori in call per darti un feedback in tempo reale - come se potessi vedere le loro facce in carne e ossa. Mentre questo simpatico strumento di Gamindo, ti permetterà di sgattaiolare dalle call.
Tutto molto figo, peccato che poi nel mondo reale puoi ritrovarti a testa in giù, o con le fattezze di un gatto.
La pandemia ci mette mentalmente alla prova
Tutti, dai giovani europei ai gatti.
E cambia il modo in cui parliamo
Come ti mostra questa analisi interessante de Il Tascabile.
Le criptovalute stanno volando
E il motivo non è solo la speculazione pura, ma anche la legittimazione del mercato (mentre scrivo, il bitcoin vale 50mila dollari). Dopo gli investimenti di Elon Musk, Jack Dorsey (fondatore di Twitter e Square, l’azienda di pagamenti più avanzata degli USA) e Jay-Z scommettono sul successo dei bitcoin in Africa. E il governo cinese spinge sempre di più sullo yuan digitale, regalandone un po’ ai suoi cittadini per il capodanno.
Fatti un giro su HyperLoop
Certo, sono dei render, ma viaggiare in questo treno - che ci porterà da Milano a Roma in meno di 30 minuti - potrebbe essere una delle esperienze più sensazionali della nostra vita.
C’è un problema col diamante di Lil Uzi
Il rapper Lil Uzi si è impiantato un diamante da 11 carati in faccia. Così.
Il problema è che potrebbe infettarsi, e diventare una cicatrice che somiglia a un verme alieno che ti sta divorando dall’interno. E chissà cosa succederebbe se qualcuno gli tirasse un pugno in faccia.
Se non lo rigetta, sarà il miglior piercing della storia.
🎵 OBE
Perché la musica italiana a volte sa essere una bomba.
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Aprila, mi raccomando.
A presto,
Gianvito